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Approfondimenti (662)

albertone ed i suoi cani...

Ma voi lo sapevate che il grandissimo Alberto Sordi, simbolo di Roma e della romanità nel mondo intero, era un grande amante dei cani? 'Albertone Nazionale ha avuto diciotto amici pelosi. Sono tutti seppelliti nel meraviglioso giardino della sua villa romana, che recentemente è diventata uno straordinario museo visitabile, che racconta la sua eccezionale carriera. Sopra ciascuna sepoltura c’è una pianta di rose. Amava tantissimo gli animali, questo eccellente artista che tutti noi portiamo nel cuore. Ad Maiora...

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obelisco lateranense

L' obelisco Lateranense. Portato nella città eterna dall'Imperatore Costanzo II nel 357. È il più antico del mondo, è datato XV Secolo a. C. È il più alto obelisco monolitico. Misura 32,18 metri, con il basamento arriva a 45,70. È uno dei 13 obelischi antichi di Roma. Si trova in questa posizione dal 1588, eretto dietro indicazioni di Domenico Fontana, per volere di Papa Sisto V, che a poche centinaia di metri da qui, ha la sua " Cappella Sistina ", nella Basilica di S. Maria Maggiore. Questo obelisco nell' antica Roma, ornava la spina centrale del Circo massimo, insieme a quello che oggi è in Piazza del popolo. Se dovessimo stilare una classifica dei primi tre in ordine di altezza, troveremmo questo in prima posizione ( 32,18 m. ), quello Vaticano di Piazza San Pietro, ( 25,5 m. ) ed il Flaminio di Piazza del popolo, di cui parlavamo prima ( 24 m. ). Ultima curiosità...l' obelisco in marmo " non monolitico ", quindi realizzato in più blocchi, al mondo pensate un pò, svetta in altezza fino a 169 metri, si trova a Washington, ed è il monumento commemorativo al padre fondatore, nonchè primo Presidente degli Stati Uniti d'America...George Washington. Ad Maiora...

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S. Maria maggiore

Una delle quattro Basiliche Papali della città eterna. Santa Maria Maggiore. È indicata da molti anche come Santa Maria della neve, nonchè come Basilica " Liberiana ", si avete capito bene...da Papa Liberio. Ci troviamo nel IV Secolo ( 352/366 ). Il Pontefice, narra la leggenda, avrebbe fatto lo stesso sogno di un ricco Patrizio romano, Giovanni; sognarono entrambi la Madonna, che gli chiedeva di edificare una chiesa proprio nel punto dove avrebbe nevicato. Sul Colle Esquilino, proprio li la mattina seguente, i due constatarono che nevicò abbondantemente . Questa è la leggenda, che vede ancora oggi ogni anno, nevicare artificialmente ad Agosto antistante la Basilica, per ricordare i fatti. Nella stessa struttura, entrando sulla navata destra, la bellissima Cappella Sistina, da non confondere con l' omonima che troverete nei Palazzi Vaticani, quella fu voluta da Papa Sisto IV, questa di cui vi parliamo oggi, da Sisto V...ospita infatti la sua tomba, unitamente a quella di Pio V. Roma e le sue meravigliose opere, da visitare, scoprire...amare. Ad Maiora...

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Dentro le terme romane

Dentro le Terme romane. Questa è la grande " Aula Basilicale delle Terme di Caracalla ". Le misure sono di tutto riguardo. A pianta rettangolare, 58 metri in lunghezza e 24 in larghezza. Si procedeva per arrivare sin qui, per un vero e proprio percorso. " Calidarium " un grande ambiente caldo, " Tepidarium " un salone con aria ed acqua tiepida, fino ad arrivare qui, nel " Frigidarium "...acqua fredda. Una fantastica lavorazione interessava questi ambienti, con grandi statue e colonne, i pavimenti marmorei stupendi e lavorati. Da questi saloni coperti, si poteva uscire nella zona esterna, la " Natatio ", una grande piscina scoperta di 50 metri per 20. L' acqua era bassa, i nostri avi non erano grandi nuotatori, d' altra parte qui si veniva per rilassarsi. Ultima curiosità...due vasche enormi in granito, che si trovavano nel Frigidarium, ora abbelliscono le fontane di Piazza Farnese. Buone passeggiate romane a tutti voi. Ad Maiora...

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cento anni di garbatella

Sono cento tondi tondi per la bella Garbatella.
18 Febbraio 1920 / 18 Febbraio 2020
Massimo Moraldi, alias " Le buone nove ", ha omaggiato il quartiere, unitamente a Riccardo e Maurizio. Grazie amico di passioni comuni, Roma nostra ne è testimone. Ad Maiora

Un secolo ... ma non lo dimostra. Stamani #LeBuoneNove ha partecipato al Garbatella Tour coordinato dall'Associazione Culturale "ConosciAmo Roma".
Oggi, domenica 16 febbraio 2020, #LeBuoneNove ringrazia Riccardo Loche e Maurizio Garro per l’ospitaltà. Coglie l’occasione della visita guidata organizzata per il 100° anniversario della fondazione della Garbatella per aggiornare all’occorrenza un sonetto in lingua romanesca già composto in precedenza e dedicarlo loro.

SONETTO - CENT’ANNI DE GARBATELLA (1)

«… Mo’ mo’ so’ cento, cara Garbatella (2).
Me pare ieri quanno che sei nata.
Più ‘r tempo passa e più me pari bella,
spèce (3) cór tempo de ‘sta mattinata.

Re Sciabboletta (4) ha messo le petrella (5)
un giorno de febbraro (6). In quela data
te ne venivi ar monno, ciumachella (7).
Co su le spalle ‘n secolo sei Fata».

«Sti lotti e sti giardini, Roma mia,
so’ robba tua, ch’assieme, co passione,
festeggeranno st’anno in ogni via.

Chissà? Si mo’ diventerò ‘n urione (8),
ar ventitré (9) starò ne la famija:
me porterà furtuna a profusione!

(M.M.) #LeBuoneNove

Pe’ chi penza che la Garbatella è solo ‘na stazione de la metro B:

(1) Zona di Roma che sorge nell’odierno Quartiere Ostiense in un territorio che nel Medioevo era interessato dalla presenza di diversi proprietari laici ed ecclesiastici. Agli inizi del secolo XX, allorché ebbero inizio gli espropri per la costruzione della Garbatella, le maggiori proprietà risultavano quelle della famiglia Torlonia, proprietaria della tenuta di Monte Bagnaia, e quella degli eredi di Mariano Armellini, oltre alle vigne delle famiglie Roselli, Belardi e Bellini. Il nuovo insediamento fu fondato negli anni venti su questi territori posti sui colli che dominano la basilica Papale di San Paolo fuori le mura, e che da questa avevano preso il nome di Colli di San Paolo. Il re Vittorio Emanuele III posò la prima pietra a piazza Benedetto Brin il 18 febbraio del 1920. Dopo la prima guerra mondiale Roma visse una fase di grande sviluppo edilizio. Il settore sud della capitale, nelle intenzioni degli urbanisti umbertini guidati da Paolo Orlando, doveva essere connesso al lido di Ostia tramite un canale navigabile parallelo al Tevere, che non fu però mai scavato. Tale canale avrebbe dovuto dotare Roma di un porto commerciale molto vicino al centro della città (distante meno di duecento metri dalle mura aureliane), nei pressi dell'odierna via del Porto Fluviale, al confine tra Garbatella e il rione Testaccio. Nella zona a ridosso del canale avrebbero dovuto essere edificati alcuni lotti abitativi destinati ad ospitare i futuri lavoratori portuali. Negli anni immediatamente successivi il nuovo insediamento fu anche destinato ad accogliere molte famiglie sfollate per l'abbattimento della Spina di Borgo per la realizzazione di via della Conciliazione e della demolizione delle abitazioni per la realizzazione di via dei Fori Imperiali, conferendo così alla zona la nota della sua ospitalità verso le famiglie di antica romanità. Il progetto edilizio fu intrapreso in un'area allora semi disabitata e coperta da vigne e pascoli per pecore.
(2) Dopo Concordia, come richiamo ed auspicio di pace sociale, e Remuria, nome basato sulla leggenda cui Romolo avrebbe fondato su questo colle la sua città e non, come afferma la più nota tradizione tratta dall'”Ab Urbe condita”, libri CXLII di Tito Livio, sul Palatino, per il nuovo insediamento, fu scelto il nome di Garbatella. L'origine del nome è tuttora oggetto di discussione. Prima ipotesi. La Garbatella prenderebbe il nome dall'appellativo dato alla proprietaria di un'osteria che sarebbe sorta sullo sperone roccioso sovrastante la basilica di San Paolo (sul lato sinistro dell'odierna via Ostiense, provenendo dalla Porta San Paolo) all'altezza del Sepolcreto Ostiense; la zona è stata per secoli luogo di passaggio dei pellegrini che percorrevano via delle Sette Chiese, collegante la basilica Paolina alla basilica di San Sebastiano fuori le mura (dal XVI secolo inclusa nel pellegrinaggio per la visita alle sette chiese di Roma). Tale ostessa - una donna di nome Carlotta (o Maria, secondo altri studi) - sarebbe stata tanto benvoluta dai viaggiatori che chiedevano ostello presso la sua locanda, da meritare il nome di "Garbata Ostella", successivamente sincopato in "Garbatella". Le ragioni del favore concessole si riferirebbero alla sua caritatevole attitudine verso i bisognosi, anche se un'interpretazione più maliziosa andava ben oltre questa bonaria ricostruzione. Seconda ipotesi. Il nome deriverebbe dall'amenità del luogo. Terza ipotesi. Con qualche fondamento scientifico in più, l’origine del nome farebbe riferimento al tipo di coltivazione della vite detto "a barbata" o "a garbata", nella quale le viti vengono appoggiate ad alberi di acero od olmo), in uso nei terreni detti "Tenuta dei 12 cancelli" (comprendenti l'attuale via delle Sette Chiese), posseduti nel XIX secolo da monsignor Alessandro Nicolai, ministro dell'agricoltura di papa Gregorio XVI.
(3) Specie, abbreviazione di specialmente.
(4) Soprannome scherzoso attribuito al re d’Italia Vittorio Emanuele III, a causa della bassa statura (m. 1,53), che avrebbe reso necessaria la forgiatura di una sciabola particolarmente corta, ad evitare che strisciasse sul terreno.
(5) Mattoni. In senso traslato, le piccole pietre scartate dagli scavi archeologici o da antiche collezioni che, avendo minore valore, finivano sui banchi visitati dal popolino meno abbiente.
(6) Febbraio.
(7) Ragazza.
(8) Rione. Il termine “rione” rappresenta l'esito nel romanesco medievale del latino volgare “Regione(m)”, ed è utilizzato sin dal medioevo per indicare il primo livello di suddivisione toponomastica del centro storico di Roma compreso nella cerchia delle Mura Aureliane. Oggi a Roma i rioni sono ventidue.
(9) È in progetto, per il centenario della nascita della Garbatella, la sua promozione, pur situandosi a soli duecento metri al di fuori delle Mura Aureliane, a rione di Roma numero ventitré, che a Roma è un numero considerato portafortuna.

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giordano bruno

Ma voi sapete quali furono le ultime parole pronunciate da Giordano Bruno? Era l' 8 Febbraio del 1600, alla lettura della sentenza, lo scrittore, Frate Domenicano, fu costretto ad inginocchiarsi. Secondo le testimonianze dei presenti, le ultime parole furono " Forse tremate più voi a pronunciare questa sentenza, che io ad ascoltarla. " Non avrebbe di certo potuto farlo, il giorno della condanna a morte, visto che indossava la " Mordacchia ", anche detta bavaglio di ferro, oppure briglia dei muti, uno strumento di tortura Rinascimentale, da applicare alla lingua del condannato, per non permettergli di proferir parola.
Sono passati quattrocentoventi anni...

17 Febbraio 1600 / 17 Febbraio 2020

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Santa Maria in cosmedin

La chiesa di Santa Maria in Cosmedin, la conosciamo tutti per la " Bocca della verità ", ci arrivano da tutto il mondo per farsi immortalare con la mano dentro un tombino...avete capito bene, il mascherone dove si inserisce la mano per sapere se si è detta la verità, sembra sia un chiusino dell' antica Roma. La struttura si trova nell' area dove un tempo si svolgeva l' Annona romana, la distribuzione del grano, parliamo dell' approvvigionamento di uno degli alimenti più importanti per il popolo. Spesso, questa ambitissima fornitura, veniva usata come strumento di potere dai politici dell' epoca. " Panem et Circenses ", la locuzione latina che indicava le ambizioni maggiori dei nostri avi...il pane, fondamentale per la sopravvivenza, ed i giochi. La chiesa vanta uno dei pavimenti marmorei più belli della famiglia dei " Cosmati ". Fantastici intarsi policromi, assemblati ad hoc. Risale al XII Secolo, frutto dell' ampliamento di un altro luogo di culto già esistente in quell'area. Anche il campanile di epoca romanica merita attenzione ed uno sguardo più approfondito. Ci troviamo nel Rione Ripa, R. XII troverete nelle targhe marmoree. A ridosso del Tevere, sfruttato un tempo, per i grandi scambi e trasporti commerciali. Ad Maiora e...buone passeggiate romane.

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lo sciopero degli spazzini

Ma voi lo sapete che Pier Paolo Pasolini, dedicò un documentario a questa categoria? Gli spazzini. Lo fece proprio nel periodo in cui si viveva un gran tumulto a livello nazionale, per via del primo grande sciopero della storia. 24 Aprile 1970, il giorno in cui scesero in piazza rivendicando i loro diritti. Una campagna informativa, anche con volantini distribuiti alla popolazione, diffondendo i risultati ed i dati relativi alle analisi cliniche, che registravano larga diffusione di malattie respiratorie, cardiache ed ortopediche. Diretta conseguenza di un mestiere troppo usurante. 
" Lo sciopero degli spazzini ", così aveva intitolato il documentario Pier Paolo Pasolini. Chissà se ora la situazione lavorativa è cambiata? Di sicuro non li definiamo più spazzini...ma operatori ecologici. Ad Maiora...

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la meravigliosa basilica papale di san paolo

La meravigliosa Basilica di San Paolo fuori le mura. Così come l' avremmo vista un tempo. Con il campanile adiacente alla facciata. Senza il grandioso quadriportico antistante che arricchisce ora la struttura. Qualche mese fa, nell' Aprile 2019, con le notizie che arrivavano da Parigi e dalla maestosa Cattedrale di Notre Dame, in molti abbiamo rivissuto quel gigantesco incendio, che nella notte tra il 15 ed il 16 Luglio del 1823, ne distrusse una larga parte, di questa che oggi è, una delle quattro Basiliche Papali della città eterna, insieme a San Pietro in Vaticano, S. Maria Maggiore e San Giovanni in Laterano. Sicuramente un operaio impegnato in un lavoro di restauro, che lasciando acceso un fuoco, provocò un danno inestimabile. Anni di lavori, riportarono agli antichi splendori questa meraviglia, che si sviluppa in lunghezza per 132 metri, in larghezza 65...alta circa 30. Bellissimo ed imponente il ciborio di Arnolfo di Cambio, datato 1285...così come il candelabro per il cero Pasquale, alto 5,60 metri, opera di Pietro Vassalletto, dello stesso artista il favoloso chiostro interno alla Basilica. Magia e stupore, queste le sensazioni che ci avvolgono, entrando in questi luoghi unici. Ad Maiora...

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dove sta zazà?

" Dove sta Zazà? ". Chi non ricorda il ritornello?
Una grande interprete Maria Gabriella Ferri. Nata e cresciuta nel Rione XX di Roma...Testaccio. Una targa la ricorda in Piazza di S. Maria Ausiliatrice. Così come bellissime opere di Street art, a premiare più di trentaquattro anni di fortunata attività musicale.
Questa si trova nel Quartiere del Pigneto. Gabriella, figlia di Vittorio...commerciante ambulante di dolciumi, è per tutti a Roma, un vero e proprio simbolo di romanità. È sepolta nel Cimitero monumentale del Verano. Grazie Gabriè, per tutte le belle emozioni che ci hai regalato.

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